Conversation

Per il p2p, il mio software di adozione era WinMX. Quasi sempre file audio, vista la lentezza di quelle connessioni: ho sempre avuto un 56k, ma nella mia zona non c’era verso di agganciare a più di 28,8-33,6. Qualche soddisfazione, però, me la son tolta anche con qualche video.

Erano i tempi, anche, di libero@sogno: penso, ricordo, la prima semiflat disponibile per i comuni mortali, o la prima economica, almeno. Iniziarono offrendo il servizio dalle 16.30 alle 8, poi passarono alle 18.30 e, infine, alle 21. I modem analogici erano agli sgoccioli: l’ADSL per tutti, intanto, stava arrivando, e fu per tutti quanti un discreto balzo. Non fui tra i primi a passare all’ADSL, son stato con libero@sogno almeno fino al 2004/2005.

Mi collegavo, coi soliti rumoracci del modem che sapremmo ancora fischiettare (e che capivamo subito quando sarebbero andati a buon fine o no, visto che ci impiegava anche decine di minuti) e pazienza se il telefono fosse risultato occupato: meglio. Iniziava il regno di WinMX.

Ho sempre preferito quell’interfaccia con la possibilità dello sfondo scuro, all’epoca era ancora tutto chiaro e il colpo d’occhio era ben differente. Era subito hacker. Poi, quel testo verde, rassicurante, e quello rosso, brutto segno. Stillicidio di bit e, come capita, a volte non erano quelli che ci aspettavamo.

Intanto, Napster cadeva solo i colpi dei Metallica, come se ciò avesse potuto fermare la condivisione. Limewire, Bearshare e altri non ebbero mai un gran successo, poi si impose eMule.

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