Grazie a @KSGamingLife , quest’anno il Natale è arrivato con un mese abbondante di anticipo. Ovviamente, la foto con Yoshi’s Island è un realistico fotomontaggio, mai mi sognerei di aggiungere giochi Nintendo esclusi dai romset di base.
C’è una domanda alla fine, quindi saltate tutta l’introduzione in corsivo, se volete.
Sto mettendo su un sito, per ora su tumblr, di foto scattate con una Panasonic LS70, con sensore CCD.
Sembra che ci sia un certo interesse per le cosiddette digicam (ovvero, le macchinette digitali vecchie rimarchiate con un nome attraente) e per le foto, sicuramente meno chirurgiche di quelle a cui ormai siamo abituati, che sfornano.
Ora, ho già del materiale rozzo in giro sui dischi, ma per le foto future vorrei essere ancora più rozzo: tipo come quando si dava,a un bambino, una Kodak Instamatic e la libertà di scattare a caso, senza capire nulla di ISO, esposizione, bilanciamento del bianco.
Per ottenere un risultato più simile possibile al concetto di punta e scatta, vorrei rifarmi anche nel bilanciamento del bianco (bloccandolo su un determinato valore a prescindere dalle condizioni di luce) alle pellicole del passato: presumo che, escluse le più specifiche Tungsten, quelle di “default” fossero tendenzialmente D, daylight, quindi attorno ai 5600K.
Qualcuno può confermare?
Negli ultimi tempi, ho rinnovato il mio parco PC, ma diversamente da come ci si aspetterebbe: piuttosto che puntare a una maggiore potenza, che non mi servirebbe, ho scelto configurazioni meno energivore. Il desktop, che uso praticamente solo per montaggi elementari, è diventato un PC con la sola grafica integrata e nessun HDD; per il grosso delll’uso quotidiano, ho preso un portatile ricondizionato, parchissimo nei consumi. Entrambi fanno girare un qualche Linux (Mint e LMDE), hanno i programmi che mi servono e tutto ma… mancava ancora qualcosa, qualcosa che non deve mancare in qualsiasi mio dispositivo in grado di farne girare: gli emulatori!
Ora è tutto risolto, con Retropie: si installa con uno script, a differenza di Retroarch (disponibile nei repository), ma con quest’ultimo non ho mai avuto un grande feeling, mentre Retropie ce l’ho installato su un Raspberry Pi da anni.
Ora, solo ora, quei computer sono completi. Con tanto di joystick arcade.
Vorrei regalarmi una #retroconsole per Natale (approssimativamente) e non so che modello scegliere, a quale OS guardare e dove comprare, quindi summono @KSGamingLife e chiunque altro voglia aggiungersi.
Requisiti con la precedenza:
Plus graditi, ma non fondamentali:
Lo so, dovrei indicare la mia disponibilità economica, ma non ho proprio idea del costo di un modello che soddisfi i requisiti indicati come prioritari, quindi partiamo da qualcosa del genere e poi capirò se sia il caso di disperarmi o no.
Grazie.
Oggi segnalo questa estensione per browser, Block Site, che uso da parecchio: https://mybrowseraddon.com/block-site.html
Il titolo dice tutto: potete usarla per bloccare i siti che non volete visitare neanche per sbaglio (nel mio caso, in particolar modo roba di twitter/meta/testate italiane legate a fascistoni vari). Volendo, si possono impostare dei redirect.
Qualche giorno fa, mi son lasciato cadere in testa, da una trentina di centimetri, una Minolta SR-T 101, fortunatamente custodita in una borsa morbida: considerata la botta, se i centimetri fossero stati cinquanta adesso starei scrivendo dall’Aldiverso.
Sono pure macchine fotografiche che ignorano il concetto di velocità terminale, quindi in caduta accelerano tendenzialmente all’infinito.
Linko un articolo da Repubblica, che non è tra le mie fonti preferite, con un’intervista a Massimo Chiriatti, che non conosco: mi basta solo il titolo del pezzo, che è una cosa che penso sin dai primi utilizzi a caso di questa parola, nei casi specifici. Nessuno mi ha intervistato, ahimé, quindi ecco le sue parole:
Cosa c’entrano le allucinazioni con le boiate sesquipedali sputate fuori dalle AI? Termine che, in un ambito ancor più specifico (quello dei videogiochi), ho visto usare per l’esperimento con la grafica di Doom generata da una AI a partire dagli input del giocatore.
Parole a caso? Parole a caso.
Rilancio questo ottimo software per segnarsi le cose da fare direttamente da CLI, disponibile su tutte le maggiori piattaforme: https://taskwarrior.org/
Come prevedibile, disporrà di un ampio numero di comandi, per cominciare ne bastano tre e sono intuitivi:
task add testo a piacere
task list
task del numero del task
Consigliato da @alephoto85 nella chat #XMPP del GUUF, MUC per utenti Unix:
xmpp:hello-world-it@conference.magicbroccoli.de?join=
Competizione olimpica del giorno: firmare per l'abrogazione dell'autonomia differenziata (è uno sport bellissimo perché vinciamo tutti)
Quanto è sostenibile l’uso estensivo dell’intelligenza artificiale, a livello energetico, sociale, culturale e etico? Semplicemente, per nulla: per rendersene conto, basta far finta, per un istante, che il capitalismo non esista e imperi.
Costi energetici altissimi che non potranno che lievitare esponenzialmente, a meno di scoperte rivoluzionarie, tipo l’energia ottenuta da stupidità, ingordigia e voglia di potere.
Interi settori lavorativi distrutti da questa forma sofisticata di automazione, che funzioni davvero o meno.
Gente dormiente che non ha, sostanzialmente, i mezzi per capire e agire in merito.
Non sono luddista, ma neanche sono tra quelli che si esaltano, a prescindere, per ogni possibile avanzamento tecnologico. Mi sono divertito con l’AI, per qualche ora, ai tempi del primo DALL-E e delle sue, primordiali, pacchianissime immagini. Qualche prompt in ChatGPT, sempre agli albori, poi basta: ho realizzato che stavo mandando a fuoco un periodo indeterminado di futuro per ogni richiesta sciocca.
Ho intenzione di schivare questo flagello, fin quando mi sarà possibile.
Per il p2p, il mio software di adozione era WinMX. Quasi sempre file audio, vista la lentezza di quelle connessioni: ho sempre avuto un 56k, ma nella mia zona non c’era verso di agganciare a più di 28,8-33,6. Qualche soddisfazione, però, me la son tolta anche con qualche video.
Erano i tempi, anche, di libero@sogno: penso, ricordo, la prima semiflat disponibile per i comuni mortali, o la prima economica, almeno. Iniziarono offrendo il servizio dalle 16.30 alle 8, poi passarono alle 18.30 e, infine, alle 21. I modem analogici erano agli sgoccioli: l’ADSL per tutti, intanto, stava arrivando, e fu per tutti quanti un discreto balzo. Non fui tra i primi a passare all’ADSL, son stato con libero@sogno almeno fino al 2004/2005.
Mi collegavo, coi soliti rumoracci del modem che sapremmo ancora fischiettare (e che capivamo subito quando sarebbero andati a buon fine o no, visto che ci impiegava anche decine di minuti) e pazienza se il telefono fosse risultato occupato: meglio. Iniziava il regno di WinMX.
Ho sempre preferito quell’interfaccia con la possibilità dello sfondo scuro, all’epoca era ancora tutto chiaro e il colpo d’occhio era ben differente. Era subito hacker. Poi, quel testo verde, rassicurante, e quello rosso, brutto segno. Stillicidio di bit e, come capita, a volte non erano quelli che ci aspettavamo.
Intanto, Napster cadeva solo i colpi dei Metallica, come se ciò avesse potuto fermare la condivisione. Limewire, Bearshare e altri non ebbero mai un gran successo, poi si impose eMule.
Comincia una nuova avventura nel Fediverso, o meglio: continua.
Mastodon è stato il mio primo porto, ma qualcosa non mi soddisfa: l’attuale mancanza al supporto al Markdown sembrerebbe un fattore estetico, più che altro; in realtà, la trovo una grave carenza, visto che questo linguaggio di markup (grassetti e corsivi a caso, ora che posso!) dovrebbe essere standard in tutti i sistemi concepiti per comunicare con sistemi differenti. Una lingua franca.
Uno stesso, semplice file di testo da poter caricare sul Fediverso, su Git, da usare in Hugo o altri generatori di siti statici. Ovunque, più o meno.
L’altra grave pecca, sempre per quanto mi riguarda, ha a che fare col limite dei 500 caratteri: onestamente, non sono un grande estimatore del concetto di microblogging, così come evito, nel possibile, di essere prolisso; tuttavia, troppi server basati su Mastodon si attengono a tale limite, la qual cosa mi causa un leggero stato di ansia quando so di dover andare oltre quel limite.
Tutto qua, non è particolarmente eccitatante come mio primo post su Akkoma: neanche io lo sono, quindi va bene così.