Momento rosicata per vari motivi:
1) per la data di Milano conto di essere rientrato ad Atene, anche se la tentazione di posticipare apposta ci sarebbe però insomma
2) una media di 70 euro mi pare tanto onestamente, ma va detto che non pensavo i DT potessero puntare al forum (forse sottovaluto il giro metallaro italiano)
3) nessuna data per Atene (strano)
4) è tornato Portnoy quindi la tentazione c'è
In realtà loro mi piacciono ma un intero concerto ninzò
@xabacadabra eh oramai tutti i concerti che eravamo abituati a vedere a 30/40€ costano praticamente il doppio.
I concerti medio-grossi di questo calibro viaggiano sui 70€, i festival 100/150€.
Nel 2019 ho visto Tool, DT e Smashing Pumpkins a 63€.
Quest'anno ho visto i Tool a 75€ con un paio di band di spalla totalmente trascurabili, un bill come quelo del 2019 sarebbe costato il triplo.
@Zel davvero, mi pare davvero fuori dal mondo considerato che poi se becchi la data scrausa a Vergate sul Membro magari a prezzi umani la trovi ancora, però appunto c'è tutto l'aspetto logistico di mezzo:
I primi di settembre in Italia per dire c'è Sylvaine e non penso costi troppo (ovviamente si tratta di un progetto di nicchia confronto ai nomi più blasonati e tutto), però Torino - Bologna - Treviso, Lombardia non pervenuta 🙄 ok che non si è troppo lontano, ma diamine
@floreana esatto, io live non li ho mai visti perché (Portnoy a parte) mi danno l'aria di essere un po' troppo "prof virtuosi", e in più la voce di Labrie non mi è mai piaciuta troppo :/
però amo un sacco di loro canzoni e adoro visceralmente Images and Words (ma anche roba più recente come The Count of Tuscany che è una canzone del cuore), sono abbastanza dilaniato uff!
@xabacadabra @floreana Neanche a me piace particolarmente la voce di LaBrie (meglio: mi piace tanto quanto la maggior parte delle copertine dei loro dischi, cioè per nulla). Lo metto nella categoria delle voci che diventano un miscuglio indistinto alla soglia degli ultrasuoni, quando si va verso gli acuti. Sembrano le urla sguaiate di un venditore in un mercato affollato, ma un venditore che non ha idea della merce che dovrebbe vendere e se la gioca con una serie di vocali a caso.